PRINCIPESSE E PRINCIPI
Conoscete, o siete voi, una donna che non riesce ad avere una relazione soddisfacente, stabile, pacifica con un uomo? Passate da un partner all’altro e non trovate mai la solidità in una persona che sappia garantirvi il giusto equilibrio di affetto, serenità, appagamento sessuale, denaro?
Conoscete, o siete voi, un uomo che passa da una partner all’altra, che mette a repentaglio anche una relazione stabile o un matrimonio per aiutare donne in situazioni difficili? Investite tempo e soldi per avvicinarvi a persone che – alla fine – scelgono un altro?
In questi casi conoscete, o siete, Principesse o Principi. Le Principesse vogliono essere salvate. I Principi desiderano salvarle.
Nella nostra cultura da sempre esiste la favola della ragazza giovane e bella, vittima di un sortilegio o di un cattivo di turno, che viene salvata dal bel principe che uccide il malvagio, rompe l’incantesimo e garantisce alla sua fanciulla un futuro sereno in un palazzo incantato, tra agi, amore e per sempre felici e contenti.
Queste favole non sono niente altro che la metafora – come una specie di spiegazione mitica – del comportamento di molte persone. La favola ha le sue radici in situazioni in cui, ad esempio, le donne sono obbligate a sposarsi e ad accettare partner di cui non sono innamorate. Alcune delle nostre antenate, nonne e mamme hanno dovuto scegliere e sposare un partner di cui non erano innamorate. La regola generazionale, trasmessa inconsapevolmente tra le donne di una linea di sangue è: “di un uomo c’è bisogno, affinché sia padre dei nostri figli e ne garantisca la sopravvivenza, perché da sole (e magari da sole con un figlio) non si può stare”. Allora ecco che questa informazione ha portato a matrimoni di convenienza, legati ad una esigenza di pura sopravvivenza, per sé e per le generazioni future.
Nel caso degli uomini accade ancora molto spesso che i figli maschi vengano inconsapevolmente scelti dalle loro madri fagocitanti come sostituti dei loro veri mariti. Trasformati in maritini, anche dopo che questi si sono costruiti la propria famiglia. “Perché nessuna, meglio della mamma, sa cosa è meglio per il suo ometto”. Anche qui il meccanismo nasce dalla frustrazione e dal non appagamento di donne che vivono male la loro relazione. In moltissimi casi sono la parte debole di una coppia dove il partner è invece molto forte, incapace di esprimere i propri sentimenti e che, spesso, arriva ad abusare di alcol, droghe e soprattutto violenza. In questo caso, cosa può fare un bambino che vede soffrire la propria mamma se non desiderare salvarla ad ogni costo? Oppure, ancora, i padri non sono “padri adulti” ma “primi figli” delle proprie mogli, le quali, per soddisfare i capricci del partner, non dedicano ai loro stessi figli maschi le doverose cure e attenzioni; è la storia dei due aquilotti nel nido, dove il debole (il piccolo) deve soccombere alla presenza ingombrante del forte (il grande). In questo caso, il figlio ormai adulto cercherà la soddisfazione della propria carenza di affetto nelle tante principesse afflitte che incontrerà, alla ricerca costante del salvataggio di tutte quelle che gli ricorderanno l’insoddisfatta mamma.
Tutte queste sono informazioni che, alla nascita, ereditiamo dai nostri antenati e genitori e che inconsapevolmente condizionano le nostre vite. C’è spesso un accanimento, frutto di incomprensione, tra persone che non riescono a far quadrare la propria vita e le proprie relazioni. Circoli viziosi dai quali non si riesce a vedere una via d’uscita. Le mamme tramandano la loro insoddisfazione e i padri la loro inadeguatezza. Allora assistiamo a donne che non riescono a vivere da sole perché il messaggio implicito, la programmazione ereditaria, è che di un uomo c’è bisogno e non si può vivere da sole; dall’altro lato, assistiamo a casi di uomini che lasciano tutto per tamponare le falle di donne sole, con figli molto spesso, che faticano a trovare un equilibrio, non solo emotivo ma anche economico. Uomini che spendono incredibili quantità di tempo per salvare a tutti i costi donne che li prosciugano di ogni energia e di soldi.
Ci sono tre buone notizie.
La prima è che quando si apprendono i meccanismi e le storie che hanno determinato il destino dei nostri antenati, è come se scattasse un meccanismo dentro di noi che ci permetterà, con il tempo, di sciogliere questi legami e di risolvere il presente. Vi sono tanti metodi per ottenere questo risultato, uno di questi è lo Yoga Healing.
La seconda è che oggi, una donna o un uomo possono vivere da soli. Non c’è bisogno di un partner a tutti i costi. A volte è meglio la solitudine che una relazione pericolosa e insoddisfacente.
La terza è che non dobbiamo salvare nessuno, perché non c’è nessuno da salvare. Anzi, è una grande offesa alla dignità dell’altro, avere la pretesa di essere gli unici in grado di salvarlo e di cambiargli la vita. Soprattutto quando lo si fa con il denaro, perché a quel punto si compra un rapporto, si crea una dipendenza e non si fa altro che soddisfare il proprio ego debole e superficiale.