Perchè il cervello ha bisogno di movimento?
Non siamo fatti per stare seduti ad una scrivania per otto o più ore al giorno. L’evoluzione ha plasmato il nostro cervello attraverso l’attività del nostro corpo. Il fatto che i nostri progenitori siano passati alla posizione eretta ed abbiano utilizzato le gambe per correre o camminare per almeno 20 chilometri al giorno, ha reso corpo e cervello ciò che sono oggi. Il cervello ed il corpo hanno ancora un forte desiderio di quel genere di esperienza piuttosto che di stare davanti al video di un computer o seduti in auto in coda o davanti ad un nastro in fabbrica, attività presenti nel nostro stile di vita da solo poche decadi. È questo il motivo per cui, anche in popolazioni sedentarie come la nostra, l’esercizio fisico ha ancora la forza di potenziare le risorse del cervello. Ricerche scientifiche recenti dimostrano infatti che, chi ha l’abitudine di fare esercizio fisico, ottiene prestazioni migliori rispetto alle persone sedentarie. Alcuni esperimenti fatti con anziani e bambini dimostrano, dopo una moderata ma regolare attività fisica, un notevole incremento di memoria a lungo termine, ragionamento, attenzione e capacità di risoluzione dei problemi, e che, una volta sospesa l’attività fisica, i livelli di elasticità mentale si riabbassano a prima della “cura”. Il cuore, la mente e lo spirito dello sportivo sono ancora legati agli antenati che correvano nelle pianure del Serengeti, che si muovevamo in continuazione, facendo tantissimo esercizio fisico. Le difficoltà ambientali, con il tempo, hanno reso estremamente flessibili le connessioni neuronali del nostro cervello, consentendoci di diventare esploratori. Per poter sopravvivere abbiamo dovuto imparare dai nostri errori e questo ha significato prestare attenzione a determinate cose a discapito di altre e ciò ha conformato corpo e cervello in modo molto specifico. 100.000 anni di attività fisica non si possono contenere in un’aula scolastica o nel cubicolo di un ufficio. Il nostro cervello e il nostro corpo sono prodotti della natura congegnati per sopravvivere in giungle e praterie. Nonostante i vari fast-food, telefoni e computer tendano a farcelo dimenticare, in realtà il bisogno di muoversi per sopravvivere è un aspetto di cui non ci siamo ancora liberati. Gli spazi umani odierni, scolastici e lavorativi, sono antitetici rispetto alle attitudini del corpo e del cervello. L’ora di educazione fisica dovrebbe essere la più importante della giornata, di ogni giornata. La facoltà di risolvere i problemi, la capacità di mantenere l’attenzione, il controllo dei comportamenti sono prodotti di una evoluzione umana che sono passati attraverso il corpo e che, attraverso il corpo hanno riflessi sul cervello. Ancora oggi è così. Un corpo flaccido, obeso, immobile non solo rende difficile la vita di chi deve portarselo in giro, ma non fa assolutamente bene al cervello. Lo sport permette all’essere umano di riconnettersi con i suoi antenati e con la sua vera natura. L’evoluzione della mente non può che passare attraverso un’attività fisica corretta e sana, un’alimentazione ecologica ed equilibrata (siamo ciò che mangiamo) e un ritorno all’ambiente naturale a cui il corpo ancora appartiene.