Correre con un Tarahumara
I Rarámuri o Tarahumara (nome dato successivamente dagli spagnoli) il cui significato è piedi leggeri o corridori a piedi (da Rara=piede e Muri=correre), sono un popolo nativo della Sierra Madre Occidentale. La popolazione è di circa 45.000 persone. Si stima che un 26.000 sia bilingue, il restante parla solamente la lingua nativa. I loro antenati secondo studi archeologici arrivarono in queste zone 15000 anni fa. Attualmente si sostengono principalmente coltivando mais, cotone, zucchine, fagioli e peperoncini ed allevando bestiame. La maggiore peculiarità dei Rarámuri, come indica l’etimologia, è la corsa. Vivendo in insediamenti molto lontani tra loro, hanno sviluppato una tradizione di corsa a lunga distanza. Arrivano ad attraversare 300 km in una sola sessione, per un periodo di due giorni. Sono considerati tra i migliori corridori di resistenza al mondo. Si racconta che un Rarámuri corse quasi 960 km in 5 giorni per portare un messaggio da Guazápares fino alla città di Chihuahua. L’atto del correre ha molteplici significati e modo di utilizzo nella loro cultura. I Rarámuri corrono per spostarsi in queste zone scoscese tra una comunità e l’altra fin da piccoli sviluppando una resistenza ed una tecnica della corsa unica al mondo. La corsa veniva anche utilizzata nella caccia per sfinimento, un sistema antichissimo di caccia che consiste nell’inseguire una preda per un lungo periodo di tempo, fino all’esaurimento delle sue forze per essere così catturata. I Raramuri corrono a piedi scalzi o con un tipo molto particolare di sandali. Corrono in gruppo, offrendosi supporto reciproco. La corsa è una forma d’arte, che entra a far parte di cerimonie religiose e giochi tradizionali, a cui partecipano tutti. La pinole è uno degli alimenti più importanti della loro dieta, insieme ai semi di chia (che comunque ne costituiscono uno degli ingredienti principali). È costituita principalmente da mais, arrostito e macinato, che viene mescolato a una combinazione di cacao, semi di chia e agave. A questa miscela vengono poi aggiunta la cannella e spezie varie, a piacimento. Questa polvere viene utilizzata per produrre alimenti diversi, come ad esempio cereali, tortillas, prodotti da forno e bevande. Ne viene fuori un vero e proprio “super-food vegetariano”, di cui i Tarahumara si servono per alimentare le proprie corse ed è apprezzato, in generale, dai moderni atleti di endurance. La pinole è ricca soprattutto di proteine, essenziali per i muscoli e per dare ai runner la giusta energia. Ma non è questo l’unico motivo per cui gli sportivi dovrebbero conoscere questo prezioso alimento. Infatti c’è da aggiungere che il granturco, che ne rappresenta l’ingrediente principale, è ricco di molte vitamine e minerali, compreso il magnesio. La pinole è poi piena di fibre. Infine, dato che il mais si digerisce molto lentamente, dà un elevato effetto di sazietà. Non sono ancora state effettuate vere e proprie ricerche scientifiche per misurare gli effetti benefici della pinole sugli atleti. Tuttavia, sono stati condotti degli studi a scopo accademico che hanno preso in esame alcuni sportivi e persone con uno stile di vita sano e prevalentemente vegetariano. Il risultato? Dopo aver mangiato pinole per più di due settimane i soggetti hanno riscontrato delle positive differenze nelle loro prestazioni atletiche.