Il potere occulto del respiro
YOGA CHITTA VRITTI NIRODHA: lo yoga acquieta le modificazioni della mente. Ma cos’è yoga? Lo yoga, secondo la tradizione, si sviluppa in 8 rami: YAMA NIYAMA PRANAYAMA ASANA PRATYAHARA DHYANA DHARANA SAMADHY. YAMA E NIYAMA sono i comportamenti corretti da tenere verso sé stessi e verso gli altri (ad esempio: alimentarsi in modo corretto, non appropriarsi delle cose altrui, ecc.), ASANA sono le posizioni dell’hatha yoga (lo yoga che tutti conosciamo), PRANAYAMA vuol dire controllo del prana attraverso il respiro, PRATYAHARA DHYANA DHARANA SAMADHY sono i diversi gradi di concentrazione mentale fino all’annullamento della mente nel Sé. Parliamo di PRANAYAMA ovvero il controllo del prana attraverso il respiro. Cos’è il PRANA? Per spiegare cos’è il prana voglio riportarvi il racconto di un mio conoscente che negli anni ‘70 è partito per un viaggio in sud America alla ricerca di sé stesso, non disdegnando l’uso di sostanze psicotrope per modificare lo stato mentale a fini di ricerca spirituale. Un giorno assunse il pejote, un piccolo cactus che cresce in mezzo al deserto, ed ebbe un’esperienza mentale che vi voglio raccontare per provare a darvi un’idea di che cos’è il prana: egli vide il mondo davanti a sè, incluso il suo corpo e l’aria, disgregarsi in piccolissimi mattoncini separati l’uno dall’altro. Poteva distinguere le forme a seconda della diversa densità dei mattoncini. Ma l’esperienza che lo ha cambiato è stata questa: i movimenti dei mattoncini che costituivano il braccio e la mano, non si muovevano spinti da un comando proveniente dalla sua volontà, ma da una specie di corrente che trascinava i mattoncini di braccio e mano portandoli a muoversi, la sua presa di coscienza del movimento avveniva solo dopo. Ora vi racconto di un esperimento scientifico avvenuto poco tempo fa. Si voleva registrare in quanto tempo lo stimolo nervoso arrivava dal cervello all’arto in movimento. È stata fatta una scoperta incredibile: IL MOVIMENTO AVVENIVA PRIMA E IL CERVELLO LO REGISTRAVA SOLO QUALCHE DECIMO DI SECONDO DOPO. Prima il movimento e poi lo stimolo del cervello? Cosa può voler dire? La risposta dello yoga è questa: l’arto non è mosso da uno stimolo nervoso che parte dal cervello ma dalla mente e il nostro cervello ne prende solamente atto a posteriori. La cosa si fa complicata e per spiegarla dobbiamo capire cos’è il prana. Il PRANA è l’intelligenza che pervade tutto. La mente (o per meglio dire le nostre menti, ma questo discorso lo faremo un’altra volta) è pervasa di prana, il corpo è pervaso di prana e così via. Il prana muove la mente che muove il prana che muove il corpo. Il prana è quella corrente che trascinava i mattoncini di braccio e mano portandoli a muoversi. Ritorniamo quindi all’inizio: il PRANAYAMA è il controllo del prana attraverso il respiro. Ovvero: Il prana muove la mente che muove il prana che muove il diaframma che ci permette di respirare; il respiro, a sua volta, modifica le correnti di prana all’interno di corpo e mente. QUINDI: PRANA, MENTE E RESPIRO SONO INTERCONNESSI. Uno può modificare l’altro. Attraverso il pranayama posso modificare la mente e il corpo. In altre parole: con il respiro posso calmare la mente e migliorare lo stato di benessere del corpo. Nello yoga la mente è come un lago sul quale si rispecchia il sole (il sè). Se il lago è calmo riusciamo a vedere il sole perfettamente rispecchiato sulla superficie. Non spieghiamo qui cos’è il lago e cosa il sole, si sappia solo che se la mente è come il lago calmo, lo stato psichico che ne consegue è la Felicità con la F maiuscola. Concludendo: attraverso il pranayama, ovvero l’uso delle tecniche di respirazione, riusciremo a calmare la mente, ridurremo gli sprechi inutili di energia e saremo più consapevoli e sereni nella vita di tutti i giorni.